Wednesday, February 3, 2010

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Repressione su internet

Mi è giunta oggi una notifica tramite Facebook che voglio girare sul blog senza alcuna modifica e senza alcun commento, la notizia credo si commenti da sola.

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01/02/2009 - 08:35 Redazione in Attualita'

Caserta - Il 20 gennaio il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.l. 733) e, tra gli altri, un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (Udc) identificato dall’articolo 50-bis: ”Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Il testo diventerà l’articolo numeo 60. Il senatore Gianpiero D’Alia (Udc) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della Casta. In pratica, in base a questo emendamento, se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i 'providers' dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche all’estero; il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000. Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per
l’apologia di reato, oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta. In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, YouTube e 'tutti i blog', che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata e/o censurata. I remind you that ours is the only country in the world where a 'media company' sued YouTube asking for damages of € 500 million for compensation. The name of this 'media company', as it happens, it's Mediaset.

So the government intervenes for the umpteenth time, in an area which, quite incidentally, an undertaking involving the Prime Minister in a conflict justice and interest. After the bill Cassinelli and the establishment of a commission against piracy and digital media, that there are less than 60 days must submit to Parliament a piece of legislation on this subject, this amendment to the 'security package' in fact it makes explicit the project Government to 'normalize' the Internet with more repression and the whole system of relations and information as capillaries that are no longer able to dominate.

Soon we should not be surprised if the informers will be rewarded with vouchers. While in the U.S. Obama has won the election thanks to the Internet, the government is based in Italy with regard to press freedom in China and Burma. Today, the only media that have been bouncing this news blog Beppe Grillo and the trade magazine Computer Point.

should be given the widest possible dissemination of this information to try to awaken sleeping consciences of Italians, for where there is free information and right to criticize the concept of democracy becomes an issue purely dialectical.